Essa ha origini primitive, in parte perdute, il cui significato è da collegare con il culto di Dionisio, dio della vegetazione e della natura.
Il Diavolo,protagonista del Carnevale tufarolo, è rivestito di sette pelli di capra nera e indossa una maschera inquietante.
Il Diavolo è accompagnato da due uomini vestiti di bianco, i "fauciunar",vestiti di bianco e decorati da nastrini blu e rossi,con il volto infarinato e un cappello rosso sul capo,simboleggiano la morte e,
sbattendo le loro falci a terra,fanno largo tra la folla.
Circondano il Diavolo, trattenendolo con le catene, i cosiddetti "catenar", che sono vestiti con cappe e mantelli, con la faccia annerita dal carbone, come il "campanar", che invece annuncia l'arrivo della maschera a suon di campana.
La gente è divertita e al tempo stesso spaventata dalla nostra maschera. proprio per l'aspetto talvolta macabro che inscena, anche se accoglie ben volentieri il Diavolo nelle case, dove i compaesani offrono dei doni come salumi e salsicce.
Dopo le esibizioni tra la folla festante, il Diavolo si reca in Piazza Garibaldi, dove si conclude la festa con il processo: tre giudici condannano il Carnevale, rappresentato da un fantoccio simulacro rivestito di paglia, mentre la mamma e il padre di Carnevale tentano inutilmente di evitare la condanna a morte.
Infine, dopo due colpi di fucile, il fantoccio viene gettato dal castello e preso dal Diavolo, che lo getta da una rupe.
Con la morte del Carnevale inizia la Quaresima!
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