giovedì 20 marzo 2014

L'arrivo della primavera!

"Filastrocca di primavera"-Gianni Rodari


Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno, più dolce la sera.
Domani forse tra l’erbetta
spunterà la prima violetta.
O prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta, è qua.
Gli altri signori non lo sanno
e ancora in inverno si crederanno:
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo.

mercoledì 19 marzo 2014

"Oggi è festa del papà..ed è festa anche per me"!

La “festa del papà” è una consuetudine del 19 marzo in alcuni paesi dalla lunga tradizione cattolica, come l’Italia, la Spagna e il Portogallo. La data fu per molto tempo la principale festa cattolica dedicata a san Giuseppe, il padre di Gesù: se ne hanno pochissime notizie ricavate dai Vangeli (in particolare di Matteo e Luca) ma intorno a lui ci furono fin dai primissimi secoli dopo Cristo molte leggende e tradizioni.

Il culto religioso di san Giuseppe è molto antico e nacque in Oriente nell’Alto Medioevo, per poi diffondersi in Occidente già nel Trecento. Intorno a quel periodo, alcuni ordini religiosi cominciarono ad osservare la sua festa il 19 marzo, il giorno della sua morte secondo la tradizione. La festività di san Giuseppe fu inserita nel calendario romano da papa Sisto IV intorno al 1479, e nell’Ottocento il santo divenne patrono di diversi paesi con una importante tradizione cattolica, come il Messico, il Canada e il Belgio.
 L’istituzione dell’altra festa cattolica che ricorda il padre di Gesù, san Giuseppe Artigiano – il primo maggio – è solo del 1955, in risposta alla festa dei lavoratori che aveva origini sindacali e socialiste.

In altri paesi la festa del papà ha origini e tradizioni diverse, tanto che la data varia molto da paese a paese. In Germania, per esempio, la festa del papà coincide con il giorno dell’Ascensione – una festa mobile cristiana che cade il giovedì quaranta giorni dopo la Pasqua – ed è chiamata anche Männertago Herrentag (“giorno degli uomini”, intesi come maschi). Una delle tradizioni più diffuse in molte città tedesche, a volte severamente criticata dalla stampa locale, è quella di formare comitive di uomini che spingono un carretto pieno di bevande alcoliche e procedono a «un pomeriggio incasinato e ubriaco». Questa particolare tradizione sembra risalire all’Ottocento.
Negli Stati Uniti la festa ha caratteristiche e origini molto più recenti, in parte legate alla festa della mamma. Si celebra la terza domenica di giugno e fu proclamata festa nazionale nel 1966, dal presidente Lyndon B. Johnson. Generalmente si fa risalire l’idea della sua creazione a una donna di Spokane, nello stato di Washington, Sonora Smart Dodd: secondo la tradizione, lo spunto per una festa del papà le sarebbe venuto nel 1909 sentendo un sermone in occasione della festa della mamma, che cominciava ad essere celebrata in quegli anni. La prima festa del papà fu celebrata negli Stati Uniti il 19 giugno 1910, nel mese di nascita del padre di Sonora Dodd, che aveva cresciuto sei figli dopo la morte di parto della moglie. La maggior parte dei paesi del mondo celebra la festa del papà la terza domenica di giugno.                                                                                    
                                                                       da:" Il Post                                                  

                                                                                       
Vi propongo una canzoncina legata ai miei ricordi d’infanzia..che imparai,più di 10 anni fa, in un lontano ma non dimenticato 19 marzo, per omaggiare il mio dolcissimo papà: “Oggi è festa del papà ed è festa anche per me, paparino buono e caro quanta gioia sento in me!!! Tu fai tanti sacrifici stanco sei di lavorare approfitta almeno oggi per poterti riposare..... paparino paparino del mio cuor quanti baci quanti baci ti darò a mammina ho regalato mezzo cuor l'altro mezzo tutto a te lo donerò”!!!!!

venerdì 14 marzo 2014

"Ha fatto quel che può, quel che non può non fa!"-per una scuola senza voti!

Una maestra, dopo aver consegnato le schede di valutazione ai genitori, scrive queste riflessioni sul voto nella sua bacheca:

"Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel che può. I voti disturbano la crescita, l’autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza."

Il "maestro" Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: "Ha fatto quel che può, quel che non può non fa!"

mercoledì 12 marzo 2014

La forza dell'unione!






            "Chi combatte per se stesso non combatte per nessuno ed è destinato alla sconfitta.
Chi combatte per gli altri combatte anche per se stesso!"

Il gioco dell'Astronave!

Vi propongo un gioco divertente,l'Astronave!

L'animatore invita i presenti a salire sulla sua astronave, ma per farlo devono portare una qualsiasi cosa (animale, pianta, giochi, oggetti, …).
 C'è però una regola (che l'animatore solo conosce) per la quale solo in alcuni casi si può salire sull'astronave!
 Chi scopre la regola non la dice, ma continua a giocare insieme all'animatore.
 L'ultimo che resta senza capire la regola del gioco paga pegno!
 Attenzione ai tempi: se diventa difficile scoprire la regola si interrompe prima che tutti si “scoccino” del gioco... (es. di regola: sale sull'astronave solo chi porta un oggetto la cui lettera iniziale coincide con la lettera iniziale del nome di chi dice l'oggetto: mi chiamo Pasquale e potrò salire sull'astronave solo con una pizza, un panino, un piede, una piuma, ….)

martedì 4 marzo 2014

"Dolcissimo" Carnevale...sesta ed ultima parte!

E per oggi, martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale, vi propongo quest'ultima leccornia..
                                                        ..i Donuts americani.

Ingredienti per 6 persone:
-250g di farina "00" più quella per la lavorazione
-250 g di farina manitoba
-2,5 dl di latte
-80 g di burro
-2uova
-80g di zucchero
-1 bustina di vanillina
-12 g di lievito di birra fresco
-sale
-olio per friggere

 Per le glasse: -150g di zucchero a velo più quello per spolverizzare
-confettini di zucchero
-20 g di burro
-50g di cioccolata fondente

Preparazione:

  1. Fate leggermente scaldare il latte. Sbriciolate il lievito in una ciotola, unite 20 g di zucchero, poi 2 cucchiai di latte e mescolate fino a sciogliere il tutto. Setacciate le due farine con la vanillina, mettetele in un mixer con la frusta per impasti, versate dentro il lievito sciolto, il latte rimasto, il resto dello zucchero, le uova sbattute, il sale e azionate per 10 minuti.
  2. Aggiungete 75 g di burro poco per volta e continuate a lavorare fino a ottenere un impasto omogeneo, che metterete in una ciotola unta con il burro rimasto. Coprite con pellicola e lasciate lievitare per 2 ore in un luogo tiepido, finchè sarà raddoppiato di volume (potete usare il forno spento con la luce accesa).
  3. Lavorate velocemente l'impasto, stendetelo su un piano infarinato allo spessore di 1 cm e ritagliatelo con un coppapasta da 8 cm. Ritagliate ancora al centro i dischi ottenuti con un coppapasta da 3 cm. Impastate di nuovo i ritagli e create altre ciambelle fino a esaurire tutto l'impasto preparato. Sistemate man mano le ciambelle su una teglia foderata con carta da forno e lasciatele lievitare ancora per 45 min.
  4. Friggete le ciambelle in una padella con olio abbondante caldo finchè saranno dorate, asciugatele con carta da cucina e lasciatele intiepidire.
  5. Preparate le glasse. Spezzettate il cioccolato e fatelo fondere a bagnomaria. Fate fondere il burro, lasciatelo raffreddare e mescolatelo con lo zucchero, poi aggiungete l'acqua calda necessaria a ottenere un composto fluido. Dividete il composto in due ciotole e in una versate il cioccolato fuso.
  6. Spennellate 1/3 delle ciambelle con la glassa al cioccolato, 1/3 con la glassa bianca, ricoprendo queste ultime con i confettini, e spolverizzate di zucchero a  velo quelle rimaste.  
Fonte: VERO cucina

Yamm yamm..ferm feeeee :D la magia del Carnevale tufarolo !

A Tufara, piccolo borgo molisano al confine con la Puglia, dove sono cresciuta e vivo, almeno fin dal XV secolo, il Martedì grasso, sfila l'antica maschera zoomorfa del Diavolo, tra le più antiche maschere italiane.

Essa ha origini primitive, in parte perdute, il cui significato è da collegare con il culto di Dionisio, dio della vegetazione e della natura.
Il Diavolo,protagonista del Carnevale tufarolo, è rivestito di sette pelli di capra nera e indossa una maschera inquietante.
Il Diavolo è accompagnato da due uomini vestiti di bianco, i "fauciunar",vestiti di bianco e decorati da nastrini blu e rossi,con il volto infarinato e un cappello rosso sul capo,simboleggiano la morte e,          
sbattendo le loro falci a terra,fanno largo tra la folla.

Circondano il Diavolo, trattenendolo con le catene, i cosiddetti "catenar", che sono vestiti con cappe e mantelli, con la faccia annerita dal carbone, come il "campanar", che invece annuncia l'arrivo della maschera a suon di campana.
La gente è divertita e al tempo stesso spaventata dalla nostra maschera. proprio per l'aspetto talvolta macabro che inscena, anche se accoglie ben volentieri il Diavolo nelle case, dove i compaesani offrono dei doni come salumi e salsicce.
Dopo le esibizioni tra la folla festante, il Diavolo si reca in Piazza Garibaldi, dove si conclude la festa con il processo: tre giudici condannano il Carnevale, rappresentato da un fantoccio simulacro rivestito di paglia, mentre la mamma e il padre di Carnevale tentano inutilmente di evitare la condanna a morte.
Infine, dopo due colpi di fucile, il fantoccio viene gettato dal castello e preso dal Diavolo, che lo getta da una rupe.
Con la morte del Carnevale inizia la Quaresima!


lunedì 3 marzo 2014

"Dolcissimo" Carnevale..quinta parte!

A voi i  Mini krapfen al forno..ormai Carnevale è alle porte!

Ingredienti per 8 persone:
-500 g di farina più quella per la lavorazione
-3 uova
-150 g di burro
-200 g di confetture di albicocche (o altra a piacere)
-1 dl di latte
-40 g di lievito di birra fresco
-80 g di zucchero
-1 bustina di vanillina
-zucchero a velo
-sale

Preparazione.

  1. Lasciate ammorbidire il burro. Fate leggermente scaldare il latte. Sbriciolate il lievito in una ciotola,unite il latte e la metà dello zucchero e mescolate bene. Setacciate la farina con la vanillina in una ciotola, fate un buco al centro, versate dentro il lievito sciolto e mescolate incorporando poca farina dai bordi. Lasciate riposare coperto per 20 minuti.
  2. Sgusciate al centro le uova,aggiungete il burro a pezzetti, lo zucchero rimasto e un pizzico di sale e impastate unendo il resto della farina : meglio usare lo sbattitore elettrico con le fruste per l'impasto (o direttamente un mixer). Trasferite l'impasto su un piano infarinato, lavoratelo ancora per qualche istante, poi copritelo con un telo infarinato e lasciatelo lievitare per 1 ora.   
  3. Lavorate l'impasto per qualche istante, quindi dividetelo in 16 panetti delle stesse dimensioni. Fate un incavo al centro di ognuno, mettete dentro un pò di confettura e richiudete bene l'impasto.
  4. Sistemate i mini krapfen in 16 stampini da muffin e lasciateli lievitare ancora per 30 minuti, poi cuoceteli in forno caldo a 180°C per 20 minuti. Sformate infine i mini krapfen, spolverizzateli di zucchero a velo e serviteli caldi o freddo.

domenica 2 marzo 2014

A Carnevale ogni scherzo vale!

Il Carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento.
La parola carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne") poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Benché presente nella tradizione cattolica, i caratteri della celebrazione del Carnevale hanno origini in festività ben più antiche, come per esempio le dionisiache greche (le antesterie) o i saturnali romani.
 Durante le feste dionisiache e i saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente.
Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare.
Oggi giorno il Martedì grasso si festeggia in tutta Italia ma anche nel resto del mondo il Carnevale,attirando molti turisti! Vi propongo qui di seguito alcuni dei Carnavali nel mondo!

Fra i carnevali più celebri del mondo ricordiamo quello di Nizza, le cui origini si perdono nel tempo. Ogni anno, nella città, meta di numerossissimi turisti, si svolgono le sfilate di carri e di maschere e soprattutto le caratteristiche “battaglie di fiori”. I fiori infatti sono l’elemento principale di questo Carnevale e in particolare delle feste che si svolgono nei giardini Alberto I, tutti i giorni, escluso il sabato. Nello stesso periodo al Palais des Expositions si tiene la festa della birra, con musiche e canti tirolesi. Il giorno di martedì grasso ha luogo l’imponente sfilata di maschere, carri e pubblico, che inizia nel primo pomeriggio e continua fino a tarda notte, quando il rogo di Re Carnevale, il grande spettacolo di fuochi d’artificio e il veglione all’Hotel Plaza concludono il Carnevale nizzardo.

In Germania, particolarmente caratteristico è il Carnavale che si celebra a Colonia: inizia il giorno 11 novembre alle ore 11 e 11 minuti esatti, con la nomina del Principe, del Fante e della Vergine, i tre personaggi principali delle feste. Solo il giovedì grasso essi però scenderanno tra il pubblico a dare il via alle celebrazioni. Questa giornata è interamente deicata alle donne, che dominano nelle case, negli uffici e nei negozi. Prendono il comando della città e possono permettersi ogni libertà nei confronti dell’uomo. Mascherate, catturano i loro compagni, considerati per l’occasione veri e propri nemici e, come svolgessero una specie di rito, tagliano loro la cravatta.



In Grecia il Carnevale più prestigioso è quello che si tiene a Pratasso: dura tre settimane con sfilate floreali e sontuosi balli in maschera. Caratteristiche sono le battaglie della cioccolata: alcune ragazze in costume, sopra cocchi decorati con fiori, gettano sul pubblico petali e dolci; tutt’intorno risuonano le musiche eseguite da bande. 
La maschera principale del Carnevale di Pratasso è il “domino nero”, ampio mantello con cappuccio, derivato dal Carnevale di Venezia, da dove venivano importate lussuose sete nere da indossare in questa occasione. La sera del venerdì grasso ha luogo nel teatro municipale il primo ballo del “domino nero”, al quale le donne si recano da sole, indossando maschere e guanti neri. gli uomini invece portano il costume tradizionale chiamato “tudexos”. Una seconda edizione del grande ballo si svolge la sera della domenica e chiude le manifestazioni del Carnevale di Pratasso.

In Sudamerica il Carnevale ha sempre rappresentato un avvenimento di eccezionale importanza per le popolazioni, soprattutto per quelle più povere e più legate alle tradizioni. Certamente il Brasile ha il merito di aver dato origine a uno dei carnevali più tipici, più sfarzosi e più significativi del mondo. 

C’è chi, come il barone di Rio Branco, afferma “che in Brasile solo due cose sono ben organizzate: il disordine e il Carnevale”.
C’è chi, come il cantante Caetano Veloso, ritiene si possa parlare di “pane e Carnevale”, così come nell’antica Roma si parlava di “panem et circensem”, la strategia di seduzione degli imperatori per evitare le rivolte popolari.
C’è chi, come certi esponenti del clero, ritiene che “durante il Carnevale il Diavolo è libero e nessuno risponde più delle proprie azioni”.
Comunque la si pensi, il Carnevale a Rio è di certo l’avvenimento dell’anno. Per tutto l’anno ogni uomo e ogni donna non ha avuto in testa un solo, magico nome: Carnaval. Migliaia di ore per confezionare vestiti suntuosi, barocchi, anacronistici. Migliaia di cruzeiros vengono spesi anche da chi vive nelle favelas. Tutto questo per sfilare magari solo un’ora, sambando infaticabilmente anche sotto la pioggia scrosciante, sempre allo stesso ritmo.
Partendo ci si dice che non si riuscirà mai a rimanere svegli tutta la notte seduti a guardare. Il mattino, quando avanza l’ultima scuola, si sente un groppo in gola: è già finito. Gli occhi sono pieni di luce e colore, nelle orecchie rimbomba il samba, la testa scoppia. Ci si sente felici e tristi. Si va a zonzo per le strade,  non rassegnandoci ad andare a dormire. Il giorno successivo, il mercoledì, la gente tornerà a lavorare, risparmiandosi, come dice Chico Buarque de Hollanda, un altro anno “per quando il Carnevale arriverà”.
Un po’ di storia
Se è vero che negli ultimi anni il Carnevale di Rio sta diventando un fenomeno sempre più sfruttato commercialmente, è altrettanto vero che la gente partecipa alla festa per distrarsi e non per il piacere del turista.
Il Carnevale nasce come festa popolare, d’altra parte. Esso affonda le proprie radici nelle tradizioni che i neri dell’Africa e i portoghesi delle Azzorre portarono con sé. A partire dal 1870 i neri seguiti poi dai bianchi avevano perso l’abitudine di sfilare, come in occasione delle processioni religiose, al ritmo del proprio folclore.
Le prime musiche per il Carnevale furono scritte a partire dalla fine del XIX secolo, i primi samba negli anni venti del XX secolo; questi furono anche registrati su disco e ciò diede grande impulso allo sviluppo di tali musiche e più in genere del Carnevale. A partire dagli anni trenta nacquero le prime scuole di samba e poco dopo si organizzarono concorsi per decretare quale fosse la migliore. Tali concorsi costituiscono oggi il “sale” del Carnevale.


Il Carnevale a Londra? Notting Hill Carnival
Nella città più multietnica d’Europa, il Carnevale non può che essere uno spettacolo nel quale le tradizioni folcloristihe di tutto il mondo si mischiano per dare origine ad un cocktail unico. 

Il Carnevale di Notting Hill ha avuto origine dagli immigrati caraibici, in particolare da quelli di Trinidad, città nella quale la tradizione del Carnevale è fortemente radicata. Gli immigrati sognavano un periodo di festeggiamenti che servisse anche ad unire tutte le etnie presenti in Notting Hill, trasformando il Carnevale in una festa per tuti coloro che ogni giorno dovevano affrontare il razzismo, la mancanza di lavoro e le pessime condizioni di vita. Bande musicali, gruppi mascherati, gruppi danzanti scesero per la prima volta in strada nel 1964 e fu un gran successo.
Quando i primi immigrati caraibici arrivarono a Notting Hill, ricordando l’usanza diTrinidad, diedero origine a uno dei Carnevali più belli del mondo, quello di Notting Hill.
Già dal 1960 la manifestazione divenne molto amplia, al motto di “Ogni spettatore è un protagonista”. I partecipanti possono appartenere alle cinque categorie del Carnevale:

-Mas, da “masquerade”, cioè i gruppi in maschera;
-Soca, cioè Soul e Calipso, gruppi che suonano la musica tipica del Carnevale di Notting Hill;
-Steelbands, bande di percussionisti;
-Gruppi danzanti;
-Musicisti di strada, che contribuiscono a creare l’ambiente tipico, suonanti musiche raggae, jazz, soul, hip-hop and funk music, house, garage.
Oggi il Carnevale di Notting Hill è diventato un evento realmente globale, con gruppi provenienti da Afghanistan, Khurdistan, Bangladesh, Filippine, Bulgaria, Russia, Brasile, Caraibi, Africa, centro e sud America e dalla stessa Gran Bretagna.
I festeggiamenti si svolgono nell’ultima settimana di Agosto e sono previste due giornate per le sfilate. Durante queste due giornate, vengono anche allestiti due palcoscenici sui quali si esibiscono artisti famosi provenienti da tutto il mondo, che esibiscono gratuitamente per gli spettatori. 

"Dolcissimo" Carnevale..parte 4!

Oggi vi propongo Frittelle di farina di castagne!


Ingredienti per 6-8 persone
-250g di farina
-50g di farina di castagne
-3 uova
-1 arancia non trattata
-1dl di latte
-1 bustina di lievito in polvere per dolci
-2 cucchiai do rum
-60g di zucchero
-zucchero a velo
-olio per friggere
-sale

Preparazione:

  1. Grattugiate la scorza dell'arancia, poi spremetela. Sgusciate le uova in una ciotola, poi montatele con lo zucchero fino a renderle spumose. Unite il latte, il rum, la scorza dell'arancia e 2 cucchiai di succo e mescolate bene.
  2. Aggiungete le due farine,prima setacciate con il lievito e un pizzico di sale, e mescolate fino a ottenere una pastella omogenea che farete riposare per almeno 30minuti.
  3. Friggete la pastella a cucchiaiate in una padella con abbondante olio caldo fino a ottenere tante frittelle gonfie e dorate, scolatele man mano su carta da cucina, spolverizzatele di zucchero a velo e servitele. 
Durata 50 minuti + il riposo

sabato 1 marzo 2014

"Dolcissimo" Carnevale..parte terza!

E oggi Cake pops!

Ingredienti per 6-8 persone :
-400g di Pan di Spagna (o torta margherita,paradiso,ciambella ecc.)
-4-5 cucchiaiate di confettura di lamponi
Per la copertura:
-200 g di cioccolato fondente
-cannella
-confettini di zucchero
-codette colorate
- confettini d'argento

Preparazione:

  1. Sbriciolate finemente il pan di Spagna in una ciotola, poi unite 4 cucchiai di confettura e lavorate con le mani fino a ottenere un impasto omogeneo: se risultasse un pò secco e non ben amalgamato, aggiungete la confettura rimasta.
  2. Ricavate dal composto 28-30 palline e sistematele man mano su un vassoio, poi fatele riposare per 30 minuti in freezer in modo che si rassodino e prendano consistenza. Spezzettate il cioccolato, fatelo fondere a bagnomaria con la cannella, mescolando spesso, e lasciatelo intiepidire.
  3. Infilzate ciascuna pallina con bastoncino di plastica o di legno e immergetela nel cioccolato fuso, scolando quella in eccesso, poi passate la pallina sulla decorazione che preferite e lasciatela asciugare (potete infilzare i bastoncini in una base di polistirolo, così il cioccolato si rassoderà uniformemente). Tenete i cake pops in frigo fino al momento di servirli.
Durata: 40 minuti+ il riposo   
da: VERO cucina

Benvenuto Marzo..il mese più pazzo! ^_^

Passa marzo
Attenti, bambini,
la mano al cappello:
c’è marzo che passa,
che urla, che spazza,
che gioca monello
per strade e giardini…
Attenti, bambini!
E ride, quel matto!
E l’occhio vi strizza.
Si china su un fiore
con tenero amore…
poi, lesto, una bizza:
disfà quel che ha fatto.
E ride, quel matto!
E sempre combina
scherzetti e pasticci:
sparpaglia il bucato
disteso sul prato,
scompiglia i bei ricci,
le nubi trascina…
scherzetti combina.
Ma quando di sera
il cielo si ammanta
di un rosso di fuoco,
fermandosi un poco
vi guarda e vi canta:
“Or vien primavera”
Poi va, nella sera.                                                                                            

                                                                                                                                  (Adriano Caramellino)