Ci si chiede sempre più se esiste ancora del tempo dedicato alla famiglia, vissuto intensamente innanzitutto dai bambini.
"Qualcosa, che non assomigli all'incontro o allo scontro frettolosi del mattino tra la discesa dal letto, l'ingresso in bagno, il vocio per il corridoio:"Sbrigati, che è tardi", e il rapido guadagno della porta di casa. Chi a lavoro e chi a scuola. Magari, nell'accompagnamento silenzioso in auto dei figli verso i loro istituti, con la memoria degli impegni da assolvere, gli adulti, o con la sola richiesta di informazioni circa le ore di lezione,le materie,le interrogazioni o i probabili compiti in classe. E alla sera (il pranzo in famiglia è diventato per molti soltanto un simbolo domenicale, se poi consumato alla presenza dell'intero nucleo) ognuno in silenzio rivolto al televisore acceso oppure a scambiarsi notizie, ma per lo più i giovani a domandare cosa è successo durante la giornata, voti, esperienze, anticipi o ripassi nei riguardi di quello che dovrebbe o potrebbe accadere il giorno dopo.
E', questo insieme di attimi fuggenti, definibile come un " tempo familiare", il tempo lungo dei racconti e degli affetti, il tempo caldo e carezzevole dello stare assieme?"
Fonte: Michele Corsi-"Il coraggio di educare"
Sembra ormai passato o dimenticato il tempo in cui i genitori si mettevano a completa disposizione dei loro figli e viceversa; tutti insieme trascorrendo del tempo insieme, giocando con i più piccoli, guardando magari insieme un film o un cartone animato; e parlare, dialogare ascoltare e confrontarsi soprattutto con i più grandi, per una continua crescita di tutti!
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