mercoledì 15 gennaio 2014

Cyberbullismo: quando la rete diventa una minaccia pericolosa !




Cyberbullismo o ciberbullismo (ossia "bullismo" online) è il termine che indica atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, i blog, i telefoni cellulari, i cercapersone e/o i siti web.

Il termine cyberbullying è stato coniato dall'educatore canadese Bill Belsey. I giuristi anglofoni distinguono di solito tra il cyberbullying (cyberbullismo), che avviene tra minorenni, e il cyberharassment ("cybermolestia") che avviene tra adulti o tra un adulto e un minorenne. Tuttavia nell'uso corrente cyberbullying viene utilizzato indifferentemente per entrambi.

Oggi il 34% del bullismo è online, in chat, quest'ultimo viene definito cyberbullismo. Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su internet è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo può costituire un danno psicologico. In Inghilterra, più di 1 ragazzo su 4, tra gli 11 e i 19, anni è stato minacciato da un bullo via e-mail o sms. In Italia, secondo l’Indagine nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubblicata nel 2011 [fonte: Eurispes, Telefono Azzurro, 2011] un quinto dei ragazzi ha trovato in Internet informazioni false sul proprio conto. Con minore frequenza si registrano casi di messaggi, foto o video dai contenuti offensivi e minacciosi.

Rispetto al bullismo tradizionale nella vita reale, l'uso dei mezzi elettronici conferisce al cyberbullismo alcune caratteristiche proprie:
-Anonimato del molestatore: in realtà, questo anonimato è illusorio: ogni comunicazione elettronica lascia pur sempre delle tracce. Per la vittima, però, è difficile risalire da sola al proprio molestatore; inoltre, a fronte dell'anonimato del cyberbullo, spiacevoli cose sul conto della vittima (spesse volte descritta in modo manifesto, altre in modo solo apparentemente non rintracciabile) possono essere inoltrate ad un ampio numero di persone.
-Difficile reperibilità: se il cyberbullismo avviene via SMS, messaggeria istantanea o mail, o in un forum online privato, ad esempio, è più difficile reperirlo e rimediarvi.
-Indebolimento delle remore etiche: le due caratteristiche precedenti, abbinate con la possibilità di essere "un'altra persona" online (vedi i giochi di ruolo), possono indebolire le remore etiche: spesso la gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale.
-Assenza di limiti spaziotemporali: mentre il bullismo tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio in contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo.

Come nel bullismo tradizionale, però, il prevaricatore suole prendere di mira chi è ritenuto "diverso", solitamente per aspetto estetico, timidezza, orientamento sessuale, abbigliamento non convenzionale e così via.Gli esiti di tali molestie sono, com'è possibile immaginarsi a fronte di tale stigma, l'erosione di qualsivoglia volontà di aggregazione ed il conseguente isolamento, implicando esso a sua volta danni psicologici non indifferenti, come la depressione o, nei casi peggiori, ideazioni e intenzioni suicidarie. Spesso i molestatori, soprattutto se giovani, non si rendono effettivamente conto di quanto ciò possa nuocere all'altrui persona.


 Alcuni giorni fa c'è stato il primo importante tentativo per contrastare questo fenomeno: l'elaborazione del Codice di autoregolamentazione per fermare questo problema , durante la riunione tecnica presieduta dal viceministro dello Sviluppo economico Catricalà con l'accordo dei rappresentanti delle istituzioni, le associazioni italiane del settore e i colossi globali come Google e Microsoft.   


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