martedì 31 dicembre 2013

"L'anno nuovo"-auguri per un felice anno nuovo in poesia!

                                 Vi propongo qui di seguito una filastrocca di Gianni Rodari
                                  per augurare a tutti voi un felice anno nuovo:



"L'anno nuovo"

Indovinami, indovino,

tu che leggi nel destino:

l’anno nuovo come sarà?

Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni

che avrà di certo quattro stagioni,

dodici mesi, ciascuno al suo posto,

un carnevale e un ferragosto,

e il giorno dopo il lunedì

sarà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo

nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno

sarà come gli uomini lo faranno!

domenica 29 dicembre 2013

"Grazie, permesso e scusa"-le parole chiave per un giusto modello di famiglia!

"Grazie, permesso e scusa" ; queste le tre parole chiave per vivere in pace e gioia in famiglia.

Quando in una famiglia non si è invadente, si chiede "permesso"; quando in una famiglia non si è egoista, si impara a dire grazie! E quando in una famiglia, uno se ne accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere scusa, in quella famiglia c'è pace e c'è gioia! "- queste le parole pronunciate da Papa Francesco, oggi, 29 Dicembre, in ricorrenza della festa della Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, indetta con l'obiettivo di conferire un esempio a tutte le famiglie cristiane, che avrebbero potuto guardare con orgoglio al nucleo famigliare di Cristo, caratterizzato da tutte le normali problematiche che qualunque famiglia si trovi a dover affrontare.

Ma la famiglia, (cristiana e non)pur essendo il primo ambiente in cui inizia lo sviluppo umano, oggi
sta vivendo una grave fase di crisi.
La crisi può essere intesa come la paura di mettere al mondo un figlio,che dovrebbe essere accolto con tanto amore e gioia come per la famiglia di Nazareth; crisi riscontrata nell'amore, non più vissuto come sentimento che si dona reciprocamente, ma come qualcosa di materiale, una semplice ricerca del piacere personale ed egoistico; infine crisi nella fede della coppia.
Inoltre sono soprattutto cambiati i rapporti reciproci fra i vari membri e il modo di "stare insieme".
Sembra quasi che nelle famiglie moderne non ci sia più tempo e modo per il dialogo, per potersi raccontare e per poter comunicare le proprie emozioni, i propri stati d'animo, i propri problemi, di ciascun membro della famiglia, specialmente i figli. Sono soprattutto loro a risentire dell'assenza delle figure genitoriali dentro le mura domestiche, in quanto i genitori sempre di più prediligono la loro autoaffermazione a danno dell'affetto e dell' amore per i loro figli, che si rifugiano nei mondi virtuali dei videogiochi.
Sembra quasi scomparire il piacevole ritrovarsi attorno alla tavola durante i pasti; si preferisce vedere la tv o messaggiare con l'ultimo modello di cellulare super tecnologico anziché scambiare quattro chiacchiere con i propri genitori, sorelle/fratelli, nonni...
Stanno scomparendo i valori che hanno fatto sì che la famiglia di Nazareth potesse essere vista come il modello di famiglia da imitare: la fedeltà, l'amore e la completa dedizione agli altri.
 Perché è nella famiglia, prima che nella scuola, che si formano le generazioni future, le "Maria" e i  "Giuseppe" del domani!


fonte:Adele Carimico

venerdì 27 dicembre 2013

"Filastrocca della tombola"..come trascorrere,in modo divertente ed istruttivo,le feste!

Vi propongo,qui di seguito,una sfiziosa filastrocca della tombola,noto gioco da tavolo che allieta, grandi e piccini,durante le festività natalizie..ma questa filastrocca ha un valore in più.. riscoprire l'importanza della lettura!



Gira gira il bussolotto,
pesca in mezzo e pure sotto,
ma a sorpresa, sul più bello,
spunta un libro dal cestello!...
E' una tombola speciale
che fa leggere e giocare
senza numeri a decine,
ma con tante copertine!
La cartella scelgo a razz
con l'aiuto dei Mostràz
e magari in modo strambo
riesco a fare pure l'ambo!
D'improvviso con Crictor
d'un gran terno sono l'autor
ma poi insieme ai Lupi blù.
la quaterna, oibò, fai tu!
Con Olivia e il suo segreto
la quintina è già qui dietro
e improvviso, non è un bluff,
la mia tombola fa Puff!
Ma che attesa trepidante,
le cartelle sono tante,
e aspettando l'estrazione
leggo libri a profusione!


sabato 21 dicembre 2013

Il Circle time..raccontarsi in cerchio!

Il circle time è un metodo di lavoro, ideato dalla Psicologia Umanistica negli anni' 70, con lo scopo di proporre sia per le classi delle scuole che per tutti i gruppi che abbiano uno scopo comune, uno strumento efficace per aumentare la vicinanza emotiva e per risolvere i conflitti.
Tale strumento è un gruppo di discussione su argomenti di diversa natura, con lo scopo principale di
migliorare la comunicazione a far acquisire ai partecipanti le principali abilità comunicative.

Gli obiettivi del circle time sono :riconoscere e gestire le proprie emozioni;riconoscere le emozioni degli altri(empatia); creare un clima di serenità e di reciproco rispetto; imparare a discutere insieme, ad esprimere le proprie opinioni ad alta voce;favorire la conoscenza reciproca, la comunicazione e la cooperazione tra tutti i membri del gruppo classe; aumentare la vicinanza e risolvere i conflitti, attraverso l'analisi dei problemi e trovando insieme le possibili soluzioni,evitando così la necessità di
interventi autoritari da parte degli insegnanti.

Il ruolo dell'insegnante durante il circle time è quello di facilitatore, chiarendo il compito agli studenti, non giudicando, non criticando, ma stimolandoli ad interagire con gli altri, esprimendo senza timore i propri pensieri, ad ascoltare ciò che gli altri dicono senza interrompere.
L'insegnante, inoltre, deve osservare i rapporti all'interno del gruppo, stimolando le persone più timide e contenere quelle più aggressive, cercando di rendere tutti partecipi della discussione. Alla fine del circle time l'insegnante riassumerà quanto emerso in maniera obiettiva e senza dare giudizi personali.

domenica 15 dicembre 2013

"Il gioco della vita"-raccontandosi giocando...

Duccio Demetrio,accademico e scrittore italiano, autore di numerise opere di carattere pedagogico e non solo, ha pensato questo gioco,"Il gioco della vita", revisione del gioco dell'oca, per le persone adulte, con lo scopo di raccontare, attraverso la narrazione autobiografica, proprie esperienze personali rievocate dalle immagini e parole associate presenti in ogni casella.

Le regole del gioco prevedono che il numero ideale di giocatori sia 4-5 persone; il primo tiro di dadi serve per decidere l'ordine ; vince chi prima arriva alla casella 65 e così diventa il re/la regina, che può decidere quale sia stata la storia più bella. Inoltre ciascun giocatore può decidere di introdurre delle varianti.
Può essere, anche un buon espediente didattico da somministrare ai bambini al momento dell'accoglienza, raccontando agli altri proprie esperienze, conoscendo gli altri ma soprattutto se stessi!

lunedì 9 dicembre 2013

" Non c'è nessuna strada facile per la libertà"- l'improvvisa scomparsa di Nelson Mandela !

Giovedì 5 dicembre, in Africa, il leone e la gazzella, per la prima volta non corrono, ma piangono insieme!

E' venuto a mancare, all'età di 95 anni, il premio Nobel per la pace(1993) Nelson Mandela,uno dei leader del movimento anti-apartheid.
La sua liberazione, avvenuta nel 1990 dopo 27 anni di prigionia, e la sua successiva elezione a capo dello Stato decretarono la fine dell'apartheid,(letteralmente "separazione"),la politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnìa bianca del Sudafrica nel dopoguerra e rimasta in vigore fino al 1993.
È un simbolo universale del trionfo sull'oppressione che ha ispirato le persone in tutto il mondo a lavorare per porre fine pacificamente all'intolleranza e all'ingiustizia. E' emerso come uno dei più grandi e umanitari statisti di questo secolo, riconosciuto in tutto il mondo per la sua dignità, la forza morale, e l'integrità.
 La sua lotta, lunga tutta la vita, per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza garantisce la sua presenza nei libri di storia delle generazioni a venire.

venerdì 6 dicembre 2013

"Qualunque cosa capita alla Terra,presto capita all'uomo"...l'importanza del rispetto ambientale

"Non si vende la terra sulla quale camminiamo"- disse Cavallo Pazzo dopo che Nuvola Rossa,nel 1868,ebbe firmato il trattato col quale parte del territorio indiano veniva venduto agli Stati Uniti.

"Per il mio popolo la terra è sacra, l'amiamo come il neonato ama il battito del cuore della madre. Della terra facciamo parte ed essa è parte di noi: i fiori, il cervo, il cavallo, l'aquila, i fiumi, sono nostri fratelli; le rocce, i prati, l'uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia.. Qualunque cosa capita agli animali, presto capita all'uomo; qualunque cosa  capita alla Terra, presto capita all'uomo..."




Riflessione sull'importanza dell'ambiente e della natura
e sulla sensibilizzazione per il loro rispetto!

martedì 3 dicembre 2013

"Se riesci a conservare il controllo quando tutti Intorno a te lo perdono".. Kipling al figlio

Con questa lettera, datata 1910, Rudyard Kipling cercò di insegnare al figlio a distinguere fra il bene e il male. "Se riesci a conservare il controllo quando tutti Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa; Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio; Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare, O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne, O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio, E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio; Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone; Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo; Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina E trattare allo stesso modo quei due impostori; Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante, E piegarti a ricostruirle con strumenti logori; Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite E rischiarle in un colpo solo a testa e croce, E perdere e ricominciare di nuovo dal principio E non dire una parola sulla perdita; Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti, E a tener duro quando in te non resta altro Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!". Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù, E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente, Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro, Se tutti contano per te, ma nessuno troppo; Se riesci a occupare il minuto inesorabile Dando valore a ogni minuto che passa, Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa, E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!"

Lettera di Lincoln agli insegnanti

"Caro professore, lei dovrà insegnare al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c’è un eroe, per ogni egoista c’è un leader generoso. Gli insegni, per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e che vale molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata. Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo allontani dall’invidia e gli faccia riconoscere l’allegria profonda di un sorriso silenzioso. Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, ma anche distrarsi con gli uccelli nel cielo, i fiori nei campi, le colline e le valli. Nel gioco con gli amici, gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole di una vergognosa vittoria, gli insegni a credere in se stesso, anche se si ritrova solo contro tutti. Gli insegni ad essere gentile con i gentili e duro con i duri e a non accettare le cose solamente perché le hanno accettate anche gli altri. Gli insegni ad ascoltare tutti ma, nel momento della verità, a decidere da solo. Gli insegni a ridere quando è triste e gli spieghi che qualche volta anche i veri uomini piangono. Gli insegni ad ignorare le folle che chiedono sangue e a combattere anche da solo contro tutti, quando è convinto di aver ragione. Lo tratti bene, ma non da bambino, perché solo con il fuoco si tempera l’acciaio. Gli faccia conoscere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore ed anche in se stesso, perché solo così può avere fiducia negli uomini. So che le chiedo molto, ma veda cosa può fare, caro maestro". (ABRAHAM LINCOLN)

domenica 1 dicembre 2013

La casa dei bambini montessoriana: un laboratorio didattico per i bambini!


È merito della Montessori, prima donna in Italia a esercitare la professione medica, se esiste una pedagogia italiana nel mondo e la Casa dei bambini,da lei aperta il 6 gennaio del 1907 nel quartiere di San Lorenzo,a Roma,diviene un modello originale di scuola dell’infanzia destinato ad affermarsi in tutto il mondo. Il metodo montessoriano dell’educazione prescolastica poggia su tre elementi fondamentali: l’ambiente speciale della “casa”, costruita su misura dei bambini, il materiale scientifico e la maestra umile. La scelta della dominazione Casa dei Bambini è usata perché il termine casa rimanda all’ambiente molto simile a quello di vita dei bambini; ma è una casa speciale, perché è dei bambini,affinchè la possano sentire loro, costruita su misura delle loro possibilità attive e dei loro bisogni. Inoltre l’intero arredamento della casa è proporzionato all’età del bambino, in modo tale da non inibire le iniziative e le attività e crei le condizioni per una vita pratica affettiva e per una gestione delle esperienze comuni affidata all’ autonomia dei singoli e alla loro cooperazione. Per quanto riguarda il materiale di sviluppo è costruito sul principio dell’isolamento di un’unica qualità, soddisfando il bisogno di ordine e di lavoro dei bambini, e nello stesso tempo possano operare in autonomia, in quanto la costruzione del materiale didattico prevede che esso contenga il controllo dell’errore . Infine l’educatrice richiede un atteggiamento di grande umiltà, di rispetto per il progressivo dispiegarsi dello sviluppo infantile e di rigorosa registrazione dei comportamenti che si manifestano sotto i suoi occhi.

venerdì 29 novembre 2013

Mens sana in corpore sano!

E’ accertato che una dieta corretta ed equilibrata è base e ottimo presupposto per uno sviluppo armonico del bambino. Ma attualmente in Italia 4 bambini su 10, in età scolare, sono sovrappeso o obesi. Deteniamo per questo il triste primato, in Europa: e il trend non accenna a migliorare. Come molti genitori sanno bene, educare i figli a una sana e corretta alimentazione non è sempre facile. Pare che uno dei problemi più frequenti sia quello di convincerli ad avere una dieta variata, mangiando quantità adeguate di frutta e di verdura. I bambini, si pensa, hanno un approccio non molto razionale anche all’alimentazione e fondano le loro scelte sulla percezione diretta piuttosto che su concetti teorici, che poi, si spera, riusciranno ad acquisire nel tempo, diventando adulti. Ma è possibile aiutare i bambini a nutrirsi meglio offrendo loro nozioni teoriche di base sulla nutrizione? Una ricerca condotta dal dipartimento di Psicologia dell’università di Stanford (USA) sembrerebbe rispondere affermativamente. I ricercatori hanno ingaggiato un gruppo di 59 bambini di età compresa tra i 4 e i 5 anni ai quali hanno fatto leggere, durante le ore di asilo e per tre mesi, 5 piccoli libri nei quali si trattavano temi relativi alla nutrizione. Si descriveva l’importanza di una dieta composta da tanti alimenti diversi, il funzionamento della digestione, le diverse categorie di alimenti, la presenza di sostanze che non si possono vedere e la loro funzione biologica. Altri bambini dello stesso asilo, che invece non avevano letto i libri, costituivano il gruppo di controllo. Tutti venivano poi interrogati sulla nutrizione: i bambini che avevano letto i libri fornivano risposte mediamente molto più corrette degli altri, dimostrando non solo di avere preso coscienza delle nozioni teoriche di base, ma anche di saper dedurre da soli l’importanza di alcune buone pratiche alimentari. Ma l’aspetto più interessante è che, messi di fronte alla possibilità di scegliere tra più alimenti diversi, i bambini “istruiti” sceglievano spontaneamente una porzione più che doppia di vegetali rispetto agli altri, che invece continuavano a mangiare più o meno come avevano sempre fatto. La ricerca dimostra che i bambini possono superare una visione del cibo limitata al piacere immediato e al fatto che esso viene ingerito ed espulso. Possono inoltre diventare consapevoli del fatto che gli alimenti contengono una grande varietà di elementi nutritivi, ognuno con la propria funzione, che vengono estratti durante la digestione per entrare nel sangue e nutrire l’organismo. Questa coscienza può poi tradursi spontaneamente in comportamenti alimentari più corretti. La speranza è che quindi un’educazione alimentare e nutrizionale (a scuola, ma anche in famiglia) possa contribuire a un’alimentazione più sana.
Bisognerebbe ricordare questi i principali errori nutrizionali: La prima colazione è di frequente frettolosa, ridotta o “dimenticata” Il latte è spesso abolito precocemente e sostituito da bevande gasate e zuccherate (che determinano una ridotta assunzione di calcio e un aumento della quota di fosforo assunto) Lo spuntino del mattino, di conseguenza, spesso è ipercalorico Frequente è il consumo eccessivo di proteine animali, grassi saturi e sodio, mentre si registrano carenze di carboidrati complessi (amidi), fibra alimentare, calcio, ferro, zinco e acido folico Il pranzo è spesso incompleto e veloce La merenda del pomeriggio, carente di latte, yogurt o frutta, è basata su cibi industriali (snack dolci o salati) La cena (molto spesso unico momento di “aggregazione familiare”) tende ad essere il pasto principale della giornata, sovente iperca­lorico e carente di verdure e frutta.

Quando l’educazione è tra pari: la peer education!

Il ruolo che le interazioni fra pari hanno mostrato i ricoprire all’interno dei processi di insegnamento-apprendimento,a  livello emotivo-affettivo e sociale, trova una sua applicazione nella peer  education, modello educativo sviluppatosi negli Stati Uniti negli anni sessanta e settanta.
Sfruttando l’influenza normativa e informativa promuove progetti di prevenzione e  di educazione alla salute. Nella peer  education è prevista la selezione di soggetti che hanno una forte influenza normativa, in virtù del loro status di leader, seguita da un training che li metta in grado di esercitare anche l’influenza informativa. Al livello puro della peer education, in cui sono gli adulti i protagonisti  delle fasi di attivazione, formazione e progettazione degli interventi preventivi, si sono andati sostituendo, soprattutto in Italia, modelli misti, come l’empowered  peer educaton, che coinvolge fin dall’inizio del progetto i ragazzi, mentre gli adulti mantengono il ruolo di accompagnatori e formatori  delle competenze necessarie.
Il gruppo viene visto come sede e risorsa primaria dei processi di apprendimento, in un’ottica socio-costruttivista e culturale. La empowered peer education  ha l’obiettivo di sviluppare solo quelli della promozione delle risorse individuali che emergono attraverso le interazioni di gruppo, del sostegno alle intelligenze personali, all’intelligenza emotiva e al senso di autoefficacia degli adolescenti, con l’idea che essi stessi possano diventare i più efficaci promotori del benessere interno al gruppo di appartenenza.


                        Fonte: Pellai, Rinaldin,Tamboini  (2002, p.87)

domenica 17 novembre 2013

Gruppo di lavoro..lavoro di gruppo!

Riflessione sulle dimaniche di gruppo,sul modo in cui si relazionano i personaggi e sulle modlità di intrevento.

giovedì 14 novembre 2013

"Se puoi sognarlo, puoi farlo!"- l'importanza delle fiabe/favole nell'infanzia

Le traccie della lepre sono cancellate dalle traccie dell'elefante. Le traccie dell'elefante sono portate via dalla pioggia. Solo i racconti conservano la memoria di tali passaggi. L'infanzia di ognuno di noi è legata alle favole,alle fiabe,ai racconti di ogni genere aventi per protagonisti personaggi in cui ci siamo,almeno una volta,immedesimati;che abbiamo fatto nostro tesoro e che ancora oggi, a distanza di anni,sentiamo vivo dentro di noi il loro piacevole ricordo. Infatti,seppur crescendo, una parte di noi resta bambina,che cerca di tener vivo almeno dentro di sè il Pater Pan mai tramontato del tutto,anche se molto spesso,anzi quasi sempre tenuto a tacere per dar voce all'adulto che ormai ha preso il soppravvento! Raccontando favole o fiabe ai bambini si stimola l'immaginazione,elemento fondamentale affinchè essi possano esprimere al meglio la propria personalità. Tradizionalmente il momento prediletto per il racconto delle fiabe/favole è prima di addormentarsi..e il ruolo dei genitori o figure parentali nonchè degli insegnanti a scuola nei momenti ricreativi è di essenziale valore per questo momento fondamentale dell'infanzia... Riflessione sull'importanza delle favole/fiabe/racconti nella prima infanzia e se volete lasciare nei commenti il vostro ricordo della favola preferita o a cui siete particolarmente affezionati ^_^ !

"The dark side of the game": il gioco..e le sue sfumature!

Il gioco può essere definito come una qualsiasi attività a cui si dedicano bambini e adulti,per svago, per diletto. Esso inoltre rappesenta un efficiente e può risultare anche un efficace strumento didattico. Ma il gioco,per il teorico Huizinga, è AGON("competizione"),categoria definita successivamente da Caillois. Il gioco, però, non è solo questo; esso è anche ALEA("caso"), MIMICRY ("travestimento")e ILINX ("vertigine"),stando alla classificazione fatta da Caillois. Questi elementi non possono però essere tutti ugualmente combinati tra loro,come nel caso AGON-ILINX e MIMICRY-ALEA. Riflessione sulla classificazione del gioco e sulla degenerazione in cui si può sfociare!

lunedì 11 novembre 2013

"Il piccolo principe"



L'avete mai letto?
Se si cosa vi ha colpito maggiormente?
Si possono trovare degli spunti da poter
applicare in campo didattico?  
  "Tutti i grandi sono stati bambini una volta..ma pochi di essi se  ne ricordano(...)"

"È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttate via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un'altra opportunità, un'altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c'è un nuovo inizio"(...)

"Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano… e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua. Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore".

La Scala Forrester

Ci sono molti modi di concepire la rete e dall’uso che ne facciamo nasce anche il modo con cui la interpretiamo. Vi segnalo una interessante scala (scala Forrester) che distingue sei possibili usi: -Creatori quelli che pubblicano on line creando blog, pagine web... -Partecipanti critici: commentano (come voi in questo blog…) e discutono on line... - Partecipanti collezionisti: raccolgono contenuti di vario genere... -Partecipanti che usano social network (ad esempio facebook) -Lettori simpatizzanti leggono, sentono contenuti o contenuti on line... -Inattivi Lo schema mi sembra utile? Lo considerate valido? In quale livello vi riconoscete? È a quale livello vorreste arrivare? Raccontate delle vostre pratiche di uso della rete...

sabato 9 novembre 2013

Benvenuti :)

Salve a tutti! Ho creato questo blog con lo scopo di condividere esperienze didattiche e non solo,in cui ognuno possa esprimere la propria opinione,offrendo idee e consigli agli altri! Per quanto riguarda il titolo del mio blog mi sono ispirata al libro "Lettera a una professoressa" di Don Milani,in quanto come gli alunni raccolsero le loro riflessioni formandone un unicum,così spero di poter raccogliere le vostre idee e i vostri commenti per cercare di creare una sorta di linee guida e spunti da approfondire...