Ingredienti: 4 uova
• 400 g di farina
• 50 g di burro
• 50 g di zucchero
• 1 pizzico di sale
PER LA DECORAZIONE
• 300 g di miele
• palline di zucchero colorate
• 1 boccetta d'acqua di fiori d'arancio
• 50 g di burro
• 50 g di zucchero
• 1 pizzico di sale
PER LA DECORAZIONE
• 300 g di miele
• palline di zucchero colorate
• 1 boccetta d'acqua di fiori d'arancio
TEMPO COTTURA 10-20 min
TEMPO PREPARAZIONE 45 min
PORZIONI
4 PORZIONI
PROCEDIMENTO
Le prime notizie storiche sul Carnevale siciliano risalgono
al 1600 e riguardano la città di Palermo. Col passare del tempo, la ricorrenza
divenne sempre più sfarzosa nella preparazione degli addobbi, dei costumi e
delle maschere, realizzando così il desiderio collettivo di evadere dalla routine
quotidiana. Il Carnevale di Palermo ha un passato glorioso, costituito da
cortei in cui si esibivano numerosi costumi barocchi, palii allegorici e
commedie rappresentate in piazza. Il momento magico di questa manifestazione si
ebbe soprattutto nel 1700, quando la festa coinvolgeva tutti, dai nobili al
popolino.
Le vie cittadine, soprattutto quelle principali come il
Cassaro e la Strada Nuova, erano teatro di festeggiamenti e delle Carrozzate,
le sfilate delle carrozze patronali che ospitavano i nobili del luogo che
amavano mescolarsi col popolo, mentre i teatri cittadini ospitavano numerosi
giochi e balli in maschera. Attualmente, la festa palermitana del Carnevale
viene vissuta come recupero della memoria e delle antiche tradizioni che
l'hanno resa famosa.
Il fasto culinario legato al Carnevale è espressione tipica
dell'abbondanza della ricorrenza. Durante la settimana si fa largo uso di sughi
di carne e di pietanze elaborate. Come i maccheroni al ragù, fatti a mano con
uova e farina e conditi con un ragù preparato con cotenna di maiale e spezie, e
l'antico minestrone del giovedì grasso preparato nella Contea di Modica, che
unisce verdure come le patate, le fave secche, cipolle, prezzemolo, sale e pepe
al lardo di maiale privato di cotenna e tagliato a cubetti; di dolci ricchi
come le teste di turco, frittelle dolci ripiene di crema ed uva passa tipiche
di Modica, e meno elaborati come la pignoccata, dolce tipico del Carnevale
palermitano.
I miei ricordi del Carnevale sono legati alla Palermo degli
anni '60. Quel che resta nella memoria è un groviglio di sensazioni fatto di
suoni, rumori, colori, profumi e musica, e di gente che si divertiva con poco e
di poco, semplicemente passeggiando per i mercati e acquistando i dolci tipici
che, agli occhi di una bambina e sotto le luci delle bancarelle, assumevano
colori ancor più sfavillanti, mentre gli adulti organizzavano feste in casa con
abbondanti buffet e cotillons, oppure andavano a ballare il twist nei locali
del centro. Come in quelle scene dei film italiani in bianco e nero, alla fine
tutti tornavano a casa un po' brilli e confusi, ma felici. Non senza aver
mangiato il dolce di Carnevale tipico. Proprio quello di cui vi parlerò oggi.
Per prima cosa formerete una fontana di farina. Poi, in una
ciotola, sbatterete le uova insieme al burro fuso e allo zucchero, e le unirete
alla farina, amalgamando bene l'impasto che dovrà assumere una consistenza
corposa, fino ad ottenere una palla liscia. Quindi, inizierete a realizzare dei
serpentelli che taglierete a tocchetti della lunghezza di un centimetro circa e
ai quali darete la forma di palline. Nel frattempo, avrete versato
un'abbondante quantità di olio di semi di arachide in una padella dai bordi
alti in cui, quando avrà raggiunto una temperatura adeguatamente alta, friggerete
le palline fino a farle dorare uniformemente, quindi le disporrete su di un
vassoio in cui avrete adagiato della carta che assorbirà l'olio in eccesso.
Dunque prenderete un'altra padella con il fondo antiaderente in cui
scioglierete il miele e l'acqua di fiori d'arancio a bassa temperatura, quindi
aggiungerete le palline, mescolando bene in modo tale da ricoprirle
uniformemente. Infine verserete in un unico piatto o, se preferite, in piattini
o coppette singole, guarnirete con palline di zucchero colorate e servirete.
da: Cucchiaio D'argento
Li proveremo dopo le vacanze di febbraio all'hotel merano e dintorni https://www.stroblhof.com/
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