domenica 11 maggio 2014

La festa della mamma!

La festeggiamo ogni anno, a maggio, ma sono in pochi a conoscere le origini delle festa della mamma. 
Una festa antichissima, che affonda le proprie radici nei riti pagani della rinascita della primavera, chiamati i giorni della ‘Grande Madre‘, simbolo di fertilità.
Ma cosa ha a che fare questo con la festa della mamma modernamente intesa e, come si è arrivati ad attribuire a questa celebrazione il senso che comunemente le viene dato oggi? 
Esattamente come accade per la Pasqua, anche la festa della mamma non ha un giorno fisso, ma in Italia, così come negli Stati Uniti, in Danimarca, in Finlandia, in Turchia, in Australia e in Belgio viene festeggiata la seconda domenica di maggio. In Italia la prima celebrazione della festa della mamma risale al 1957 ad Assisi e da allora ricorre sempre la seconda domenica di maggio. In Norvegia, invece, la festa della mamma viene celebrata la seconda domenica di febbraio, in Argentina la seconda di ottobre, in Francia l’ultima domenica di maggio.
La festa della mamma modernamente intesa fu istituita nel 1914, negli Stati Uniti per iniziativa di un’insegnate del West Virginia, Anna M. Jarvis, che dopo la morte della madre, si adoperò moltissimo attraverso lettere e sollecitazioni a ministri e membri del congresso affinché venisse istituita una festa nazionale per celebrare la figura della mamma. Anna M. Jarvis non ebbe altre ragioni per esplicitare tale richiesta se non un affetto infinito nei confronti della madre. Oggi, la festa della mamma parte dal medesimo presupposto, si tratta della celebrazione di uno dei sentimenti più puri che appartengono all’essere umano, l’amore verso la propria madre. Grazie alla determinazione di Anna, il 10 maggio 1908 si festeggiò la prima festa della mamma. Sei anni dopo, nel 1914 il presidente Wilson annunciò la delibera del Congresso che istituiva il Mother’s Day, per festeggiare questa festa ogni anno, la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri del Paese.
Fonte: Nano Press  Donna

Vi propongo una poesia:
Grazie mamma , di Vincenzo Riccio

Grazie mamma di avermi dato il mondo,
con tutti i suoi colori, le nuvole, i palazzi;
d'avermi fatto dono di chilometri di abbracci.
Grazie delle pappe, degli yogurt, del latte.

Grazie dei milioni di baci
che hai stampato su tutta la mia pelle:
guarda, ne ho sulla testa, tra i capelli;
un altro sul pancino:
me lo davi quando mi cambiavi il pannolino.

Grazie  per la gioia che mi dai quando mi sfiori,
degli odori  e del profumo dei fiori;
grazie per i tuffi che facciamo nel lettone,
per gli sguardi d'amore.

Grazie anche quando mi dici un po' arrabbiata:
" Basta, ferma/o, sii un po' educata (o)".
Oggi che è la tua festa,
questo ringraziamento non basta
a dirti tutto quello che ho  nel cuore,
a raccontarti tutto il  mio amore.

Ci vorrebbe uno scrittore, un grande esperto di parole:
ma visto che io sono ancora bambino,
ti voglio dire grazie con questo mio piccolo,
ma grande come il mare,
immenso sbaciucchino:SMACK, K, K!

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